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Descrizione

Immersa nella verde pianura padana, ha radici remote, legate all'ambito geografico, caratterizzato dalla presenza di due grandi fiumi di risorgiva, il Tartaro ed il Piganzo, che qui confluiscono. I primi consistenti insediamenti risalgono all'età del Bronzo, probabilmente alla dominazione romana ed, in particolare, dopo la costruzione della via Claudio-Augusta (15 a.C.), che collegava i fiumi Po e Danubio, partendo da Ostiglia ed attraversando Verona. Si ipotizza che la via romana passasse per il borgo della "D'Oltra" e solo all'inizio del IV sec. d.C. venne deviata ad est, sull'attuale tracciato della SS n° 12. Nel periodo romano le "Paludes Tartari fluminis", che occupavano la parte meridionale dell'agro veronese, si sommavano alle esondazioni dei due fiumi del paese costringendo la popolazione ad abitare su dossi sabbioni sopraelevati. Di qui il nome di "Insula Cenensis" (terra affiorante fangosa) a distinguerlo dalle altre "Insulae", poste nella fascia est-ovest della zona mediana del veronese. Già le popolazioni della tarda età del bronzo si stanziarono qui, ritenendo la zona, resa paludosa dalle acque del Tartaro, che si riversava in un vasto alveo, ottimale per la loro vita. I resti di un esteso insediamento sono venuti alla luce presso il mulino della Giarella e sono ora custoditi nel piccolo museo locale. In epoca comunale il territorio apparteneva ai Conti Da Palazzo e così il paese fu chiamato "Insula Comitum".
Successivamente nel XIII-XIV secolo Isola della Scala assunse l'attuale nome in quanto venne assoggettato dagli Scaligeri, signori di Verona, i quali posero sul fiume Tartaro, a difesa del territorio, una Torre, oggi detta Scaligera, fatta erigere da Mastino II della Scala intorno alla metà del Trecento come difesa contro le incursioni dell'allora nemica Mantova e facente parte di un complesso difensivo molto più esteso, che partiva dal lago di Garda ed andava fino ad Ostiglia: il cosiddetto Serraglio Veronese. La Torre Scaligera sorge in riva al Tartaro, sulla strada per Vigasio. Con gli Scaligeri il territorio assunse definitivamente il nome di "Insula Scalarum", nonostante il successivo tentativo della Serenissima, subentrata nel dominio ai Visconti nel 1405, di imporre il nome "Isola San Marco". Gli isolani preferirono mantenere la vecchia denominazione, che meglio specificava le loro origini.
torre scaligera
Con la dominazione veneziana si sviluppò la corsa alla costituzione di grandi latifondi sul territorio da parte delle famiglie nobili veronesi, che operarono notevoli opere di idraulica ed eressero splendide ville come quelle Pindemonte, Bra, Pellegrini, Zenobio, ecc. Il territorio fu notevolmente modificato, le paludi bonificate e dal XVII sec. fu introdotta la coltivazione del Riso. Isola della Scala fu sede di vicariato e di "colonnello", nonchè luogo delle cernide delle milizie della pianura veronese occidentale . Durante il periodo napoleonico, Isola della Scala perse la propria importanza a favore del distretto di Villafranca, ma tornò ad un ruolo di primo piano con la dominazione Austriaca, divenendo capoluogo di un distretto presieduto da un Imperial Regio Commissario, che aveva autorità sulle gendarmerie di Bovolone, Isola Rizza, Salizzole, Oppeano, Ronco, Nogara, Erbè, Sorgà e Trevenzuolo.
Se nel corso dei secoli il territorio si abbelliva di ville, il capoluogo si distingueva per gli edifici religiosi, prima fra tutti la Chiesa parrocchiale, intitolata a S. Stefano e con patrono S. Giacomo, riedificata nel 1590, su progetto del Brugnoli, nipote di Michele Sanmicheli in sostituzione della precedente chiesa romanica di cui rimangono il campanile del 1130, il Battistero ottogonale in marmo del 1412 ed alcuni pregevoli dipinti, tra i quali una tela di Nicolò Giolfino (1476-1555). Singolare e pregevole il Santuario della Madonna della Bastia edificato nel 1126, così importante per il culto degli isolani antichi ed attuali che, ancora oggi, le dedicano l'annuale "sagra" nella 3a domenica di Quaresima. Sorge su di un piccolo rialzo ad ovest del paese. In esso è conservata un'antica immagine lignea della Madonna. Nel corso dei secoli l'edificio, a navata unica e di modeste dimensioni, con pianta orientata ad est, ha subito numerose alterazioni.
Infine, attigua ai resti del convento, si trova la Chiesa di S. Maria Maddalena detta dei "Frati" dall'aspetto semplice e severo, edificata nel 1511. Sorge sulla via di accesso al cimitero. Verso la metà del 1800, la chiesa venne chiusa e sconsacrata ed utilizzata come rifugio per le truppe e successivamente come deposito materiali. Solo recentemente è stata ristrutturata per l'utilizzo come auditorium e sede del museo archeologico locale. La collocazione di Isola della Scala agli inizi della Bassa Veronese, le ha dato la possibilità, anche nel passato, di essere un centro importante di attività economiche e sociali. Fin dall'epoca comunale è riuscita a svilupparsi progressivamente in un ambito urbano ed agrario; questo grazie ad opere di disboscamento, di sistemazione idrica e, soprattutto, di consolidamento di grossi latifondi, con le loro "corti", attorno alle quali si organizzò per secoli la vita delle popolazioni agricole. Il fondo più esteso, che all'inizio confinava con il territorio di Buttapietra e poi si allargò sempre più a sud, era quello dei marchesi Pindemonte che edificarono nel 1742 la maestosa villa in località Vo' su progetto del celebre architetto Alessandro Pompei. Altra famiglia illustre fu quella dei veneziani Zenobio, proprietari del fondo S. Gabriele che, nel 1654, fecero costruire una villa, di cui però si hanno scarse notizie.
La parte nord-orientale del territorio comunale appartenne alle nobili famiglie dei Fumagalli a Caselle, e dei Bra a Boschi. Furono quest'ultimi, nel 1747, a far edificare la splendida villa omonima. Il territorio dei Fumagalli e dei Bra confinava con quello dei Peccana che avevano la propria corte a Casalbergo con la casa padronale quattrocentesca. Importanti sono anche il palazzo dei Guarienti, costruito nella corte di Tarmassia nel '500, e villa dei conti Pellegrini a Pellegrina edificata nel 1726-1729.
Isola della Scala è oggi una cittadina agricolo industriale, ben servita da trasporti su strada e ferrovia, caratterizzata dalle sue risaie, dove viene coltivato il riso Vialone Nano, contraddistinto dal marchio I.G.P. della Comunità Europea.


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